Dal Lifelong Learning all’Orientamento per l’autonomia: i partner di Lombardia e Friuli – Venezia Giulia presentano le Linee Guida ESPoR per le rispettive regioni (2).

da | Feb 21, 2022 | Progetto Espor

Giovedì 3 marzo sarà la volta di Oikos con l’evento “Orientare all’autonomia”: non è solo il titolo di un convegno, ma un percorso fatto di azioni concrete volte ad accompagnare verso una cittadinanza in senso pieno i Minori Stranieri Non Accompagnati accolti nelle comunità del nostro partner. “Tassello fondamentale – e particolarmente efficace – di tale cammino è stata la sperimentazione del bilancio di competenze ESPoR”, spiega la coordinatrice Anna Paola Peratoner. “Non a caso si è scelto di presentare le Linee guida regionali di ESPoR proprio nell’ambito della mattinata in cui sarà anche inaugurato, alla presenza delle autorità locali e regionali, il nuovo «Appartamento per l’autonomia». Ad abitarlo saranno care leavers che escono dall’accoglienza perché neomaggiorenni, ma che necessitano ancora di un piccolo supporto per raggiungere la vera autonomia.” È dunque entro tale modello di presa in carico di minori che Oikos onlus sta sperimentando il modello ESPoR, tenendo conto delle caratteristiche, delle dinamiche e delle esigenze del territorio.

 

Com’è strutturato il modello di presa in carico?  Il modello sperimentato guarda sin da subito al momento in cui i Minori stranieri minori non accompagnati usciranno dall’accoglienza e saranno dunque care leavers. Il supporto, quindi, si attiva immediatamente strutturandosi in un orientamento al lavoro costruito ad hoc, a cui far seguire – una volta che i ragazzi sono maggiorenni – un accompagnamento mirato. In particolare: si interviene, da una parte, rispetto al mercato del lavoro, attraverso l’attivazione di una mediazione strutturata con le aziende interessate; dall’altra, rispetto all’abitare possibile, attraverso l’attivazione di una mediazione strutturata con il privato e/o con i Comuni per dare accesso alla casa a chi non riesce ad accedere a sussidi.

 

Di fatto Oikos onlus sta sperimentando questo modello senza alcun supporto pubblico, ma il convegno di giovedì 3 marzo sarà sicuramente utile per avviare un dialogo con le istituzioni anche regionali per un confronto sulla sua sostenibilità e per trasformarlo in buona pratica di innovazione sociale. 

Peraltro, il tessuto produttivo friulano vive un passaggio in cui è forte – in diversi settori – il fabbisogno di manodopera, tanto che con alcune aziende Oikos onlus sta già lavorando con ottimi risultati, come prova il fatto che i 7 ragazzi che beneficeranno dell’appartamento per l’autonomia sono già inseriti lavorativamente in queste aziende. La riflessione che prenderà vita mira dunque a dare la misura del futuro possibile di un’accoglienza che facilita non solo l’inclusione sociale, ma anche l’integrazione lavorativa e abitativa in contesti ricchi economicamente, ma al contempo carenti di risorse umane su cui investire.

 

Parteciperanno al confronto del 3 marzo due importanti aziende – la Bouvard e la Snaidero – con cui Oikos onlus sta già lavorando. Inoltre, interverrà anche il Presidente del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, una presenza la sua che apre la possibilità di immaginare insieme infrastrutture sociali ed economiche utili a spingere la marcia verso un buon matching tra domanda e offerta di lavoro. Conditio sine qua non di tale risultato sono un buon orientamento delle risorse umane, una formazione capace di intercettare i bisogni delle aziende e politiche sociali e abitative inclusive.

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