Tratta, Europarlamento chiede più tutele per donne, minori e migranti

da | Feb 19, 2021 | Portale Integrazione Migranti

Rafforzare il contrasto alla tratta, criminalizzando l’utilizzo dei servizi sessuali offerti dalle vittime, creando connessioni più forti con le procedure di protezione internazionale e tutelando maggiormente minori e minoranze. Sono alcune delle richieste dal Parlamento Europeo, chiamato a valutare l’efficacia della Direttiva Antitratta del 2011.   
 
In una risoluzione adottata il 9 febbraio con 571 voti a favore, 6 contrari e 59 astensioni, i deputati, pure chiedendo dati più affidabili e comparabili sul fenomeno, ricordano che lo sfruttamento sessuale ne resta il motore principale e chiedono che la Direttiva venga emendata prevedendo che l’”utilizzo consapevole” dei servizi offerti dalle vittime sia un reato.  Questa piaga prende, però, anche molte altre forme, come sfruttamento lavorativo, accattonaggio forzato, matrimoni forzati e di comodo, criminalità forzata, vendita di bambini, rimozione di organi e adozioni illegali.  
 
Tra i soggetti più a rischio di tratta ci sono richiedenti asilo, rifugiati e migranti, soprattutto donne e minori accompagnati. Eppure, le vittime registrate come tali nelle procedure di protezione internazionale sono molto poche, probabilmente sottostimate. È un gap da colmare. Secondo l’europarlamento andrebbero inoltre prese in maggiore considerazione le esigenze delle vittime LGBTI, disabili o appartenenti a gruppi discriminati come i Rom.  
 
I deputati chiedono l’intervento della Commissione e degli Stati membri per contrastare l’utilizzo di web, social media e nuove tecnologie come trappole per potenziali vittime. Sottolineano, inoltre, che un quarto delle vittime di tratta sono minori e quindi andrebbero sviluppate misure specifiche di protezione e assistenza. Infine, avvertono che la situazione delle vittime è peggiorata con la pandemia di Covid e che sono aumentati gli annunci online con vittime di tratta e la domanda di pornografia infantile. 
 
Secondo un report della Commissione Europea, tra il 2010 e il 2018 i Paesi Ue hanno registrato 14.145 vittime di tratta, il 72% delle quali erano donne e ragazze, il 22% minori. Il 60% sono state vittime di tratta per sfruttamento sessuale, il 15% per altri tipi di lavoro forzato, un altro 15% per motivi di accattonaggio forzato, prelievo di organi o servitù domestica. Circa metà delle vittime (il 49%) proviene da un altro paese UE. L’Italia è al secondo posto nell’UE-27 per numero di vittime (1.988 persone, contro le 2.846 della Francia al primo posto). La gran parte delle vittime in Italia (1.743) è di sesso femminile.